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Giornata del Ricordo, Biancani: “È un momento per rinnovare il nostro impegno affinché la tragedia delle Foibe non si dimentichi”

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Poi la riflessione sui gravi fatti di Trieste: “Basta ad azioni e leader che utilizzano tragedie storiche per dividere i popoli invece che per unirli. Prendiamo esempio dall’insegnamento di Padre Damiani e dal gemellaggio tra Nova Goriza e Gorizia, diventate insieme Capitale europea della Cultura”.

“Quella di oggi è una data che ci invita a riflettere sul dolore e sulle sofferenze di migliaia di italiani costretti a lasciare le proprie case, ma anche sulla memoria storica che dobbiamo custodire e trasmettere alle generazioni future. Il 10 febbraio non è solo una giornata di ricordo, ma un momento per rinnovare il nostro impegno affinché la tragedia delle foibe, delle violenze subite dai nostri connazionali e dell’esodo giuliano-dalmata non vengano mai dimenticate». Nel 2004, sotto la guida Ciampi, «l’Italia trovò il coraggio di guardare in faccia la realtà, istituendo questa importante giornata volta a conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Una tragedia che per molto tempo è stata ignorata, dimenticata, ma che oggi è necessario celebrare, nel ricordo delle vittime e di chi ha perso tutto, rendendo omaggio alle loro famiglie e a coloro che hanno visto distruggersi il proprio futuro e la propria identità”, ha detto il sindaco Andrea Biancani.

“Ragazze e Ragazzi, a voi dico che non esiste memoria senza consapevolezza, e non esiste futuro senza il coraggio di affrontare le pagine del nostro passato. Oggi siamo qui per rinnovare il nostro legame con la verità storica e con i principi di solidarietà che ci uniscono. Non è scontato tenere insieme la realtà di quanto accaduto e la solidarietà tra i popoli, come ci ha recentemente ricordato il presidente Mattarella. Anche oggi, nel mondo, diversi leader utilizzano vecchie rivalità tra nazioni, per giustificare nuove divisioni nel presente, che conducono, purtroppo, a sempre più guerre. Al contrario, ricordare le tragedie dei popoli dovrebbe servire per costruire un futuro comune. È grave, e contrario a questo obiettivo, quello accaduto a Trieste a sole 48 ore da questa giornata, con scritte vandaliche che utilizzano tragedie storiche per dividere i popoli, invece che per unirli. È un faro di luce, invece, la strada che ha condotto al gemellaggio tra Nova Goriza e Gorizia, diventate insieme Capitale europea della Cultura. Un percorso di amicizia che passa anche dalla Foiba di Basovizza. Un cammino che nasce dal dovere della memoria, da due realtà simbolo del confine orientale, con un’origine legata anche agli eventi che segnarono le tragedie delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata”.

Poi il messaggio rivolto agli 80 giovani studenti e studentesse presenti durante la mattinata “Ragazzi e ragazze, so bene che possono sembrare avvenimenti tanto distanti da noi, anche alla luce dei tanti conflitti attualmente presenti nel mondo, ma la nostra città ha avuto un ruolo centrale in questa vicenda storica. Forse voi non lo sapete, ma dove oggi troviamo la Nuova Scuola, davanti al Basket Giovani e al bar “Dalla Cira”, sorgeva un collegio fondato da Padre Damiani, realizzato per ospitare e educare i bambini vittime dell’esodo. Per questo, Padre Damiani, ancora oggi, rappresenta un esempio di accoglienza e integrazione. La nostra comunità ha saputo integrare con grande affetto, umanità e solidarietà le famiglie che si rifugiavano nel Centro Italia, portando con sé non solo il dolore per la perdita della loro terra e delle loro radici, ma anche una grande ricchezza culturale che ha arricchito tutta la nostra città, diventata oggi un esempio virtuoso e nazionale per tutto il mondo solidale. Padre Damiani, con il suo impegno, ha rappresentato per molti l’unico punto di riferimento in un momento di grande difficoltà. Non solo ha offerto sostegno alle famiglie giuliano-dalmate, ma si è anche fatto carico di preservarne la memoria storica, di raccontare e trasmettere alle nuove generazioni l’importanza di non dimenticare quanto accaduto”.

Infine, “a nome dell’amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza, esprimo la nostra vicinanza a tutti coloro che hanno vissuto queste tragedie, e a chi, ancora oggi, conserva il ricordo di chi ci ha lasciato. Vogliamo e dobbiamo essere testimoni di questa memoria per fare in modo che le sofferenze di ieri possano diventare un faro di speranza per il domani”, ha concluso Biancani.

 

(10 febbraio 2025)

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