di Redazione #Perugia twitter@perugianewsgaia #Maiconsalvini
La Lega di Salvini che governa Perugia (e l’Umbria) a suon di promesse non mantenute e che mai manterrà, sostiene il Sindaco di Forza Italia che non vuole (non può, dice) tagliare l’IMU e la Tari ai tempi del Covid-19 perché non ci sono i fondi e il governo non gliene dà a sufficienza. Insomma la colpa è del governo Conte.
Posto che in un afflato di umana compassione il Sindaco di Forza Italia rieletto coi tanti voti della Lega, potrebbe decidere di usare – in prestito dal fedele alleato di giunta – parte di quei 49 milioni che la Lega deve allo Stato, un atto simile farebbe bene alle casse di Perugia e all’immagine della Lega dell’uomo del mojito, va sottolineata la coerenza della destra di cui il partito di Salvini delle troppe promesse e nessun fatto concreto è spina dorsale: quella stessa Lega di Salvini che governa a Perugia (e in Umbria) e sostiene il “no” al taglio delle tasse per i perugini è la stessa che in pizza grida “no!” alle tasse in piazza, la stessa che in Europa vota contro i finanziamenti all’Italia ed è la stessa che prima vota il “sì” ai vitalizi per i deputati regionali della Calabria e poi spiega in televisione perché bisogna abrogare quella legge appena votata.
Insomma, un circo. Così mentre il Comune denuncia che potrebbero saltare le casse del Comune – succede soprattutto quando non sai fare i conti, o prometti più di quel che puoi mantenere – se il governo non intervenisse con altre misure, si scopre che se la coperta è corta è colpa del Governo.
E davvero non ci si spiega come amministratori tanto illuminati ed esperti in campagna elettorale, possano poi perdersi in un bicchier d’acqua (o prendere freddo sotto una coperta troppo corta, fate voi), al primo chiaro di luna.
P.S. Se qualcuno sta pensando di scriverci che la giunta di Perugia non è un monocolore leghista sappia che ne siamo al corrente, il titolo è una provocazione – del resto quante volte la Lega riesce a chiamare “sinistra” partiti di centro? Se poi qualcuno volesse ricordarci che l’articolo è “schifosamente di parte” sappia che l’abbiamo scritto così perché volevamo fosse ” schifosamente di parte”…
(4 giugno 2020)
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