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Perché in qualche modo la tredicesima dovranno pur farvela spendere…

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di E.T. #Lopinione twitter@perugianewsgaia #Politica

 

Il dibattito sul Covid-19 non gira intorno a chi muore, a chi sta male, e agli ospedali che esplodono, no. Gira intorno al natale. Il natale è quella festa, se qualcuno lo dimentica, che serve a far finta che ci sia armonia in famiglia anche se i membri della stessa si odiano a morte e a far sentire chi è solo sempre più solo, quasi che non avere una famiglia, per le più svariate ragioni sia una colpa. Insomma, più che una festa un’impostura.

Il natale è anche quell’occasione straordinaria nella quale viene corrisposta, a chi ha fortuna, una tredicesima mensilità che viene immediatamente riassorbita da chi l’ha elargita con gli acquisti, per lo più inutili, che un continuo lavaggio del cervello impone. Si tratta generalmente di acquisti di articoli che durano quanto la tredicesima, che appagano poco e vengono riciclati in regali successivi, regali che servono a fare stare zitta la gente. Perché il natale oltre alla tredicesima regala anche il buon cuore. Ad avercelo. Ciò che non viene legalmente sottratto dalla tredicesima grazie ad acquisti inutili opportunamente pilotati, verrà poi recuperato grazie ai conguagli del giugno successivo. Perché la giustizia sociale è il faro dell’Italia così come il suo essere Repubblica fondata sul lavoro. Quello che non c’è più.

Come state notando il governo, e mica solo questo, qualsiasi governo lo avrebbe fatto, qualsiasi governo europeo lo sta facendo, è orientato ad un allentamento delle misure anticovid per poter permettere ai cittadini di andarsi a massacrare nei supermercati, nei superstore, nei supernegozi, perduti nella supercazzola del natale con i tuoi e io mi faccio i cazzi miei, nel senso di affari. Da gennaio saremo tutti in casa di nuovo (io anche a natale, se è per quello, ma io non ho famiglia e nemmeno la tredicesima, me lo merito) ad aspettare il vaccino, a scannarci sui social, a parlare male del vicino, a russare molto e trombare poco e ad ingrassare sui nostri divani, come se quando non c’era la pandemia avessimo fatto qualcosa di differente.

Per fortuna ogni tanto potremo aprire una finestrella su un computer, leggere un titolo, capirlo poco, ritenere che il titolo sia l’articolo, commentare velocemente possibilmente con insulto, sentirci soddisfatti di avere fatto la nostra parte anche per quel giorno lì e tornare sul divano a dimenticarci che, dovendo comunque farci spendere la tredicesima anche quest’anno, ce l’hanno messo in quel posto un altra volta. O in quel post. Decidete voi.

Naturalmente al sacro che si pretende essere insito nella festa della famiglia [sic] non ci riferiamo nemmeno. Siamo solo disgustosi materialisti. Mica come i governi che pensano al vostro spirito.

 

(20 novembre 2020)

©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 




 

 

 

 

 

 

 

 




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