di P.M.M.
La Ocean Viking ha salvato 37 persone al largo della Libia, soprattutto maschi – alcuni dei quali adolescenti – e alcune donne: il governo la dirotta ad Ancona, a quattro giorni di navigazione e secondo il nuovo decreto non dovranno esserci ritardi anche se l’attracco è a 1.500 km.
Il grande amore del Governo per i salvataggi giusti si esprime in queste poche righe: dopo avere destinato la Ocean Viking alla Liguria, per poi fare sbarcare i suoi occupanti a Ravenna si ripete il balletto delle responsabilità con le navi dei soccorritori che chiamano Malta che dice chiamate Roma e Roma che ripete chiamate Malta e un’ulteriore richiesta di soccorso a Roma che definisce porto sicuro quello di Ancona: 1575 chilometri più lontano, da raggiungere in quattro giorni e senza ritardi mentre nel Mediterraneo altra gente muore e alla Ocean Viking il governo aggiunge la nave di Medici Senza Frontiere, altra pericolosa organizzazione umanitaria premiata addirittura con un premio Nobel per la Pace 1999, la Geo Barents, così spudorata da avere osato salvare altre 73 persone.
Le responsabilità morali, etiche ed umane di queste tragedie del mare non potranno non avere ripercussioni nelle coscienze afone di chi predica di agire come il buon padre di famiglia e, nei fatti, fa il contrario. Una vergogna europea alla quale l’Italia potrebbe sottrarsi se al suo governo attuale non piacesse tanto vantarsi di dettare condizioni all’UE.
Un’affermazione così lontana dalla realtà da non essere nemmeno degna di essere chiamata propaganda.
(7 gennaio 2023)
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