di G.G. #Politica twitter@perugianewsgaia #Cultura
E’ notizia dello scorso 25 agosto la decisione della giunta di Massa Martana, guidata da un Sindaco del Partito Democratico, di censurare l’opera di Dario Fo “Mistero Buffo” che doveva andare in scena il 29 agosto, all’interno della manifestazione “Notti in Massa” (a proposito, originalissimo il titolo, complimenti). La decisione viene presa, secondo quando dichiara la giunta, perché l’opera offende la sensibilità dei cattolici.
Ora vorremmo cercare di capire dal Sindaco Federici, dal PD umbro eventualmente e anche dalla giunta di Massa Martana a quale sensibilità dei cattolici essi si riferiscano: perché ce ne sono molte di sensibilità cattoliche che potrebbero essere offese: c’è quella che gioisce sui social quando i migranti annegano in mare, e poi la domenica va a messa; c’è quella professata dai mariti di famiglia che picchiano le mogli e terrorizzano i figli; c’è quella dei mafiosi che si affiliano giurando davanti alla madonna; c’è quella degli omofobi che pestano i froci perché dio non vuole; c’è quella degli estremisti di destra che praticano pestaggi ed ingiustizie ad ogni angolo disponibile perché il loro credo è dio, patria e famiglia; quindi c’è quella di coloro che vanno a praticare la pedofilia in Thailandia, crocifisso al collo, e pagano bambini e bambine per soddisfare le loro turpi voglie; c’è quella di chi prende il potere politico e nega le epidemie brandendo crocifissi ad ogni momento possibile ed invocando i santi; c’è quella della sanità politicizzata che rifiuta gli aborti negli ospedali; c’è quella dei religiosi che molestano i bambini; c’è quella dei padri di famiglia che vanno a puttane.
Insomma di fronte ad una decisione così netta come quella di censurare un’opera d’arte di un autore premio Nobel rappresentata ininterrottamente dal 1969 in tutto il mondo, ci vorrebbero almeno i coglioni di rendere nota una ragione, vera, e discutere nel merito di questa sensibilità dei cattolici che si vorrebbe proteggere togliendo la parola con metodi sovietici, o da inquisizione teocratica, a chi ha il coraggio di praticarla.
Un clamoroso autogol della giunta e del Sindaco Francesco Federici che se la prende con un’opera che altro non è se non la satira feroce del potere costituito, giullari al potere, per intenderci, che esercita le sue funzioni censorie ed oscurantiste con scuse puerili come quella dell’offesa a una non meglio identificata sensibilità e che, in realtà, vuole solo nascondere le proprie debolezze ed incapacità. Certo, in questo modo il Sindaco Federici ha pronta una poltrona in parlamento. Per averla non c’era bisogno di prendersela con Dario Fo. L’aveva già fatto Berlusconi e da un giovane Sindaco ci si aspetta qualcosa di meglio della patetica imitazione dell’uomo che ha iniziato la devastazione dell’Italia, considerandola la sua personale proprietà.
Una volta di più una decisione sconsiderata del potere dimostra che Dario Fo, nello scrivere “Mistero Buffo”, aveva ragione.
(26 agosto 2020)
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