di Giancarlo Grassi, #Politica
“Io non ho tempo di indossare felpe di Ong straniere che vengono a dettar legge in Italia”. Lo ha detto Matteo Salvini, già nominato Il Felpa per la sua mania di indossare felpe di tutte le categorie: “Letta si è messo la felpa degli stranieri io non ho tempo per questo. Io sto lavorando a un governo di unità nazionale per far ripartire il Paese”.
Eccola la dichiarazione a margine dell’udienza preliminare in cui è stato rinviato a giudizio per sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio per la vicenda della nave Open Arms e non “per avere difeso i confini nazionali” e la Patria come da lui rivendicato attraverso le sue dichiarazioni ad uso mediatico. Noterete l’accenno alla “felpa degli stranieri” utile alla guerriglia guerreggiata con Meloni sui temi del “dio, patria e famiglia” che è sempre la bandiera del neofascismo nostalgico, qualunque sia la sigla dietro la quale si nasconde.
La mania per la felpa e la divisa ad uso propagandistico di Salvini gli costò addirittura un problema col sindacato USB dei vigili del Fuoco che voleva intentargli causa per uso improprio della divisa. Era il 2019, Salvini era vicepremier pre-Papeete, ed era solito presentarsi in pubblico indossando giubbotti d’ordinanza delle forze dell’ordine o dei vigili del fuoco.
(20 aprile 2021)
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